lunedì 10 settembre 2012

Beppino, Eluana e la bella addormentata




Uomini come Beppino Englaro, sono esempi positivi, eroi moderni, che la legge ha fatto soffrire molto di piu' di quanto lo abbia fatto il destino.




Il film di Marco Bellocchio sul fine-vita, su come morire, sul decidere come concludere il nostro dipinto, la nostra vita, apre le porte ad una discussione che per forza di cose lo stato prima o dopo dovrà regolamentare. Che la chiesa, dopo il caso del cardinal Martini dovrà rivedere. D'altronde se esiste un testamento materiale, dove lasciamo beni e soldi a qualcuno, perche' non possiamo presentare un testamento biologico dove scegliamo che ricordo lasciare ai nostri cari? Il fatto ancora piu' increscioso e' che l'accanimento terapeutico ci renderebbe non piu' uomini, non piu' dei cristiani, ma dei vegetali. Cosa c'e' di cristiano nel consumarsi in un letto di ospedale? E che i giudici della Mostra del Cinema di Venezia considerino il fine vita un argomento di respiro italiano e non europeo, o mondiale mi fa pensare. Molto. Non vedo l'ora di vedere il film. Riposa in pace bella addormentata.


- Marco Fasiolo

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