venerdì 28 ottobre 2011

Il paese che non paga mai. Lettera di Craxi sul compagno Fini.

In realta' come spesso accade in Italia paga sempre uno per tutti e gli altri (ladri intendo) rimangono ancora in liberta', alcuni fanno ancora politica, altri usano ancora la politica e altri sono la politica.

Cio' che accade in Italia oggi e' il frutto di un "paese che non paga mai", che si salva sempre in corner (Mussolini direbbe calcio d'angolo). Ma siamo ancora disposti ad accettare un ulteriore riciclo (di denaro e di persone)? In Italia, quella che ci fanno credere formata da "italiani brava gente" (in realta' siamo in guerra ovunque e ammaziamo come gli altri), ci sono realmente delle persone per bene e degli amministratori che meritano di emergere da questo pantano misto tra feccia e masochismo e puttane, ma sono gli italiani che devono aiutarli ad emergere. E non sara' votando il meno peggio che riemergeremo da questa situazione. Attenzione! Neanche fare i talebani serve a molto (cioe' dire sono tutti ladri ecc....).

Il voto e' lo strumento che dovremo utilizzare in futuro per abbattere vecchi politicanti, nuovi politicanti e nuove marionette di vecchi politicanti.

Intanto pubblico questa lettera. Una lettera di una persona che ha pagato per tutti, mentre tutti (gli altri) fanno ancora gli affari. Tra qualche anno riscriveremo la storia e forse non sara' come molti ideologicamente ce l'hanno disegnata. Rossa, nera o grigia.

Cambiano casacca ma sono sempre gli stessi: fascisti, comunisti, democristiani.

"Fini è un compagno come si deve. Viene dall'estrema destra ma marcia, anzi corre, nella direzione giusta. Ha capito innanzitutto che il vero problema è Berlusconi. Via lui, tante cose si chiariranno anche tra di noi. Lui con il suo ruolo, noi con il nostro. In fondo siamo noi i veri perseguitati della Prima Repubblica.

Berlusconi in quegli anni si è solo fatto grosso. Fini, dobbiamo riconoscerlo, non perde un colpo. I magistrati infieriscono su Berlusconi? Lui non lascia cadere l’occasione e fa loro l’occhiolino. Berlusconi punta i piedi sulle non-riforme? Il compagno Fini si alza a difendere l'interesse della Nazione. Berlusconi distribuisce «Il libro nero sul comunismo», Fini provvede a seppellire il comunismo passato, presente e futuro.

Berlusconi allora si impressiona e corre ad abbracciarlo. Fini si guarda intorno e sembra che dica «ma questo che vuole?». Scoppia la polemica. Sono tanti che si preoccupano. E lui subito «Non preoccupatevi, l’aggiusto in un minuto».

Un colpo al cerchio e un colpo alla botte e quando verrà il momento un paio di telefonate, una a D’Alema e una a Caselli, e un calcio nel culo. Sarà una vera finezza.

Hammamet, marzo 1998"