mercoledì 28 dicembre 2011

Discorso di Robert Kennedy, 18 marzo 1968, Università del Kansas

“Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni. Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto nazionale lordo (PIL). Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana. Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari. Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi. Il Pil non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese.
Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull’America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere Americani.”

mercoledì 30 novembre 2011

Studenti inglesi vs caro rette e baroni universitari

Studenti inglesi vs caro rette e baroni universitari: Sembra ormai diventata una moda. “Obviously”, una moda americana. “Occupy”. Ed ecco che il movimento di protesta che ha tenuto ...

domenica 13 novembre 2011

La Fine. O meglio Fini


Nonostante Berlusconi abbia in questi mesi tentato di "scilipotare" o meglio"sciliprotrarre" il suo governo a colpi di fiducia, alla fine ha dovuto cedere di fronte alla legge del mercato, che tra l'altro ha sempre tentato di imbrogliare (vedi processo Mills).
E come lui stesso ha gia' ampiamente ricordato, il vero artefice della sua caduta e' stato Gianfranco Fini. Risultato? E' finita a lanci di monetine, come con Craxi, ma questa volta molti dell'ex-MSI, si sono trovati dalla parte sbagliata. Tanto per La Russa non era la prima volta quest'anno. D'altronde Bettino lo aveva gia' scritto:

"Fini è un compagno come si deve. Viene dall’estrema destra ma marcia, anzi corre, nella direzione giusta. Ha capito innanzitutto che il vero problema è Berlusconi. Via lui, tante cose si chiariranno anche tra di noi. Lui con il suo ruolo, noi con il nostro. In fondo siamo noi i veri perseguitati della Prima Repubblica. Berlusconi in quegli anni si è solo fatto grosso. Fini, dobbiamo riconoscerlo, non perde un colpo. I magistrati infieriscono su Berlusconi? Lui non lascia cadere l’occasione e fa loro l’occhiolino. Berlusconi punta i piedi sulle non-riforme? Il compagno Fini si alza a difendere l’interesse della Nazione".

E' pero' evidente come l'Italia non sia in grado di voltare pagina democraticamente, accettando di aver sostenuto un affarista in politica. Gli sconfitti di sempre, la sinistra (quale?), mai stata in grado di confrontarsi con la sua inadeguatezza alla cultura di governo, sembra non rinunci ai processi di piazza, i "Piazzale Loreto", i processi sommari che attenderanno Berlusconi. Che doveva lasciare prima. Doveva lasciare meglio. Non avrebbe mai dovuto governare. Ma questo sarebbe un quesito da sottoporre a D'Alema. E' chiaro quindi che la sinistra togliattianamente non ha mai rinunciato neanche alle amnistie (bicamerali).
Ed ora che ci resta?
Ripartiamo da Grillo. Che come quello parlante di Pinocchio sembra riflettere la coscienza degli italiani, quelli peccatori e bugiardi che oggi negano di aver sostenuto Berlusconi.
Sembra necessario e obbligato un turn-over generazionale in Parlamento. Ma la promozione dei "gerarchi" dei partiti a livello locale e' la soluzione giusta? La politica italiana riproduce sempre e solo se stessa: a questo punto la promozione di altri androidi, sembra quantomeno pericoloso, non per la politica, ma per la democrazia.
Forse oggi ha vinto Fini (vedi manifesto) ma ha perso ancora l'Italia e l'italiano medio(cre). Ha ragione Paolo Villaggio, Fantozzi avrebbe di sicuro votato per Berlusconi. E gli italiani assomigliano molto a Fantozzi.

venerdì 28 ottobre 2011

Il paese che non paga mai. Lettera di Craxi sul compagno Fini.

In realta' come spesso accade in Italia paga sempre uno per tutti e gli altri (ladri intendo) rimangono ancora in liberta', alcuni fanno ancora politica, altri usano ancora la politica e altri sono la politica.

Cio' che accade in Italia oggi e' il frutto di un "paese che non paga mai", che si salva sempre in corner (Mussolini direbbe calcio d'angolo). Ma siamo ancora disposti ad accettare un ulteriore riciclo (di denaro e di persone)? In Italia, quella che ci fanno credere formata da "italiani brava gente" (in realta' siamo in guerra ovunque e ammaziamo come gli altri), ci sono realmente delle persone per bene e degli amministratori che meritano di emergere da questo pantano misto tra feccia e masochismo e puttane, ma sono gli italiani che devono aiutarli ad emergere. E non sara' votando il meno peggio che riemergeremo da questa situazione. Attenzione! Neanche fare i talebani serve a molto (cioe' dire sono tutti ladri ecc....).

Il voto e' lo strumento che dovremo utilizzare in futuro per abbattere vecchi politicanti, nuovi politicanti e nuove marionette di vecchi politicanti.

Intanto pubblico questa lettera. Una lettera di una persona che ha pagato per tutti, mentre tutti (gli altri) fanno ancora gli affari. Tra qualche anno riscriveremo la storia e forse non sara' come molti ideologicamente ce l'hanno disegnata. Rossa, nera o grigia.

Cambiano casacca ma sono sempre gli stessi: fascisti, comunisti, democristiani.

"Fini è un compagno come si deve. Viene dall'estrema destra ma marcia, anzi corre, nella direzione giusta. Ha capito innanzitutto che il vero problema è Berlusconi. Via lui, tante cose si chiariranno anche tra di noi. Lui con il suo ruolo, noi con il nostro. In fondo siamo noi i veri perseguitati della Prima Repubblica.

Berlusconi in quegli anni si è solo fatto grosso. Fini, dobbiamo riconoscerlo, non perde un colpo. I magistrati infieriscono su Berlusconi? Lui non lascia cadere l’occasione e fa loro l’occhiolino. Berlusconi punta i piedi sulle non-riforme? Il compagno Fini si alza a difendere l'interesse della Nazione. Berlusconi distribuisce «Il libro nero sul comunismo», Fini provvede a seppellire il comunismo passato, presente e futuro.

Berlusconi allora si impressiona e corre ad abbracciarlo. Fini si guarda intorno e sembra che dica «ma questo che vuole?». Scoppia la polemica. Sono tanti che si preoccupano. E lui subito «Non preoccupatevi, l’aggiusto in un minuto».

Un colpo al cerchio e un colpo alla botte e quando verrà il momento un paio di telefonate, una a D’Alema e una a Caselli, e un calcio nel culo. Sarà una vera finezza.

Hammamet, marzo 1998"

venerdì 5 agosto 2011

Fuori dalle palle


Fuori dalle palle questa classe politica europea piena di incompetenti! E fuori dai coglioni quella di puttanieri, fascisti, comunisti e democristiani dell'Italia. Avanti una nuova classe politica competente. Avanti un tecnico che salvi l'Italia. I politici abdichino a se stessi che sono la causa dei nostri mali. Vi siete chiesti perchè perchè i politici non si sono ancora tagliati lo stipendio? Secondo voi per salvare l'Italia? (deputato 13.000-16.000 euro al mese, Consigliere regionale 6.000-9.000 euro, i vitalizi, le pensioni dopo metà mandato e le indennità). E noi perchè ora dovremo pagare le tasse?

martedì 26 luglio 2011

Dei delitti e delle pene di Penati

Vuoi vedere che ci sarà una "comunis-tangentopoli"? D'altronde Penati non è un pezzo grosso è stato solo: Presidente della Provincia di Milano, ricandidato perdente alla Provincia, Candidato alla Presidenza della Regione Lombardia, vice presidente della Regione Lombardia e udite udite dirigente nazionale e nella segreteria politica di Bersani. E che ci dice il piacentino? "Bisogna avere 4 occhi". Io dico che biosgna avere un altro segretario, un'altra classe dirigente a partire da Eboli per finire a Bolzano. QUESTA E' LA VERITA'. BASTA CON LE CAZZATE! E' PIENO DI PADRINI DA DALLA SICILIA AL VENETO. Destra sinistra il sistema è sempre quello, Tangentopoli insegna. MA PERCHE' PAGANO SEMPRE I PESCI PICCOLI?

Non pagano mai quelli con le Tv e le barche a vela.

mercoledì 20 luglio 2011

Vecchi incubi




Oggi l'autorizzazione all'arresto di Papa e poi le indagini su Penati, oserei dire "Hanno creato un clima infame", come disse Craxi. Non è con la pulizia etnica che si risolvono i problemi. Bisognava eliminare le anomalie italiane: Berlusconi e Di Pietro e ricostruire una classe dirigente seria e preparata. Che vergogna questa Italia siamo sempre quelli che passano dalle adunate fasciste a piazzale Loreto.

martedì 19 luglio 2011

Delle mie dimissioni: ovvero due passi avanti e non tre indietro

Ciao a tutti,

vi scrivo rendendovi partecipe della decisione che il 5 giugno ho comunicato al segretario del Pd di Chioggia Elso Resler e che era preannunciata nel dopo elezioni, in qualsiasi modo fossero andate: ho dato le dimissioni da tutti gli incarichi politici che ricoprivo sia a livello locale che a livello giovanile.

E' una scelta dettata dalla necessità di dedicarmi in modo più sereno all'attività di ricerca che mi porterà molto presto all'estero per alcuni mesi (Birmingham) e a collaborare con l'Università di Padova a partire da Settembre.

Dall'altra parte non nascondo il fatto di non essere convito dalla politica di selezione della classe dirigente locale che questo Pd ha attuato fin'ora.

Perciò mi prendo una pausa di riflessione consapevole del fatto che molto probabilmente sarò il primo dei non eletti della mia lista e che se toccherà a me scendere in campo lo farò per la gente che mi ha sostenuto con la loro forza e la loro passione a guidare la mia missione.

Nella vita bisogna fare due passi avanti e non tre indietro e anche se questa sembra una scelta d'arresto vi assicuro che è una scelta che guarda a nuovi orizzonti e spazia e poggia su persone "per bene" che mi hanno sostenuto, giovani forti e liberi che hanno voglia di cambiare questa città puntando sulle eccellenze e non sulle deficienze che essa esprime.

Guardiamo al futuro e al panorama politico che andrà delineandosi con occhi diversi e con voglia di chiudere con la vecchia politica.

In soldoni sarò e siamo tutti quanti vigili e responssabili nel valutare l'operato di questa amministrazione perchè sono in gioco anche i nostri destini.

Do piena fiducia al mio sindaco Giuseppe Casson che ho votato e sostengo, un uomo per bene, libero e capace alla guida della nostra città.



Resto a vostra disposizione e confido nella vostra rinnovata fiducia.



Un grande abbraccio.

Marco.

giovedì 30 giugno 2011

Da De Felice a Berlusconi

De Felice seppur sbagliando ruppe quel contesto storiografico per cui "the good italians" furono oppressi dai "Bad Fascists", affermando un generale consenso al fascismo (sbagliando) con il risultato che i "buoni" italiani, non erano più così tanto buoni e i "cattivi" fascisti poi così tanto cattivi non erano. E' un po' quello che è successo nell'ulltimo ventennio (guarda caso) in italia, in una visione binaria delle cose il nostro paese era (è) diviso in berlusconisti e anti-berlusconisti. Il generale consenso degli italiani al berlusconismo è sempre stato affermato anche del premier e chi lo contrastava ha sempre affermato che "i buoni italiani" venivano intortati dal suo potere mediatico, facendo trasparire Berlusconi come una persona "cattiva". Conclusione: Che i "buoni italiani" in realtà non siano così tanto "buoni" e Berlusconi (e i berlusconiani) non sia poi così "cattivo"? Che sbaglino ancora le teorie defeliciane applicate agli italiani? Lo scopriremo vivendo.

lunedì 20 giugno 2011

L'Italia di Mezzo ovvero "sotto il Berlusconismo niente" (Trailer Italiano)



Diciamolo chiaro e tondo: anche gli anti-berlusconisti ci hanno rotto(Travaglio e Santoro compresi), parliamo un po' degli italiani o vogliamo eterneamente rimanere legati ad una retorica che non ha più nulla di costruttivo visto che gli italiani ora sono coscenti che Silvio non li rappresenta più? Ma i progetti di alternativa? Questo è il vero e serio problema da affrontare.
L'Italia ha vissuto in questo ventennio, il periodo di più alta umiliazione sociale e a pagarne il conto più salato, i ceti medi, quelli medio-bassi, quella fascia sociale che può annoverare tre le sue fila una casa o appartamento di proprietà e un figlio laureato (disoccupato). A queste persone trattate alla stregua di nullatenenti culturalmente e non, si è chiesto il sacrificio più alto. In un'Italia che emenda il povero e accarezza il ricco, non esiste la via di mezzo, quella parte piena di uomini e donne con aspirazioni. Il motore che ha sempre mosso l'Italia.
Rischiamo che dopo il "Berlusconismo niente" e di ritrovarci una classe dirigente vecchia, rimasta la stessa a governare l'opposizione prima, durante e probilmente dopo il Berlusconismo e dei giovani "bamboccioni" che a quarant'anni si autoproclamano ancora giovani e inesperti per avere incarichi politici di peso in questa Italia e per governare il cambiamento.
Parliamo di Italia e parliamo dell'Italia di mezzo. E senza mezzi parliamo di classi dirigenti future.

sabato 18 giugno 2011

Bettino Craxi ed il lancio vergognoso di monete



Tra questi esaltati anche i missini nipotini di La Russa che ora stanno al governo con il più vergognoso nonchè corrotto politico d'Italia. Bella l'Italia

Tutta colpa di Craxi? 3 luglio 1992



Possiamo dare la colpa a Craxi quanto vogliamo ma ciò che è stata la nostra Repubblica dopo tangentopoli è la parte più vergognosa della nostra storia. In quel periodo l'Italia visse un periodo di ricchezza e prosperità, ora siamo ridotti alla lacrime da questo sistema politico vizioso (e non virtuoso) governato dalle stesse leggi e le stesse ruberie. Mentre prima si rubava per tutti, per il partito per la propria gente, ora il politico (quello vizioso) è pescecane e ai cittadini non rimane che la miseria. Dopo 20 anni e con il senno di poi abbiamo fatto bene a rendere Craxi l'artefice di ogni male? No. Tanti si sono salvati perchè dovevano salvarsi, altri si sono impiccati per la vergogna, altri suicidati per essere stati indagati da innocenti e trattati come criminali. Pensateci.

domenica 17 aprile 2011

I lavoro oggi come allora - Fantozzi e il mega direttore

Fantozzi - lo sfilatino

Zucchero: Diamante (Italian version video)

Practice yourself

"Metti in pratica te stesso". Questo è il vero problema di questa società, utilizzare la propria specificità per conseguire la soddisfazione di un risultato personale e condiviso.
In realtà siamo spesso alienati ad una realtà diversa da come ce la immaginiamo, fatta di molte sconfitte e di vittorie parziali. Una vittoria parziale è pur sempre una vittoria. Direte.
Poi vengono le persone quelle che rendono la tua vita diversa, arriva l'amore e l'esperienza di una sensazione che rende le altre cose vuote di significato se non connesse a lei.
Con questo voglio dire che se hai un sogno, cerca di realizzarlo ma senza l'affetto di chi ti ama realizzare un sogno diventa una sconfitta che non passerà, come passeranno le vittorie di Pirro che ti daranno solo l'illusione di aver realizzato te stesso.

Un soffio caldo, libertà...

Un soffio caldo, libertà...