Ogni tanto qualcuno, qualche vecchio sapientone ci rinfaccia (a noi laureati) il nostro fare accademico e sapientone di chi ha studiato e frequentato l'università. La volatilita' delle nostre opinioni e l'inutilita' nell'immediato e materiale. Imputandoci e facendoci sentire in colpa per non avere fatto o scelto di fare i muratori, gli operai o quant'altro (posto che io ho fatto qualsiasi lavoro, tra cui studiare, anche), bene a voi dico che noi generazione 25-35 anni non siamo altro che il prodotto di ciò che e' la realtà attuale nei paesi Esteri. Quindi i saggi non si spaventino se qualcuno vuole studiare. Siamo il
Frutto di una europizzazione che in Italia non e' mai avvenuta. E che ci avrebbe dovuto cambiare come nazione e modernizzarci. Dove si studia, si fa volontariato e ci si realizza. E invece siamo in profonda fase regressiva. Si tagliano i fondi allo studio. Si tagliano le opinioni. Mentre una certa politica italiana, ingorda ha reso l'Italia un porcile. L'egoismo di tale classe di saggi (che come diceva De Andre' danno consigli sentendosi come Gesù nel tempio) frustrati sta portando le future generazioni italiane ad abbandonare gli studi universitari. Vista anche la crisi. A voi mi rivolgo perche' teniate duro e continuiate il vostro sogno di concludere i vostri studi. D'altronde se una nuova classe di lavoratori preparati con curriculum di eccellenza finisce sottopagata nei call-center o a fare i camerieri in qualche bar, non e' colpa loro. Di certo. Ma di una chiacchierona generazione saggi che non sa come giustificare il fatto di aver dilapidato il futuro di una intera nuova generazione. Se fossero valsi i paradgmi metitocrazia e preparazione non saremmo a queso punto. Ragazzi, continuate per la vostra strada, fatevi spazio, sgomitate per il vostro obiettivo e se non ce la farete siate bravi operai, casalinghe, agricoltori, call-operator, madri e padri, ma non permette mai a nessuno che vengano messe in dubbio le vostre facoltà intellettive se ne siete profondamente convinti. Fatelo in attesa che i "saggi" si sveglino e si accorgano che l'italia contadina e' finita 30 anni fa. Bisogna avere audacia e fortuna, anche se non e' facile e le situazioni personali incidono tanto. Ma nel proprio piccolo la nostra generazione ha il dovere di buttare il cuore al di la dell'ostacolo. Viva tutti gli studenti e i lavoratori (anche quelli che non hanno studiato e hanno le mani segnate dal lavoro) d'Italia!
Il Sessantotto e' finito andate in pace.
- Marco Fasiolo