martedì 28 dicembre 2010

Viaggiare evitando le buche più dure

"Si, viaggiare evitando le buche piu' dure senza per questo cadere nelle tue paure" così recita la famosa canzone di Lucio Battisti e certe volte mi chiedo se il viaggio sia una forma di esorcizzazione del presente, una sorta di pellegrinaggio propiziatorio, a volte di una lunga strada da percorrere insieme, altre di un addio che si materializza metaforicamente in un viaggio, nel senso che si da inizio a quel percorso che porterà la persona che abbiamo amato fuori di noi, dal nostro cuore.
In ogn caso, un viaggio è un'emozione su cui riponiamo troppo spesso le speranze di un rinnovamento che può partire solo da dentro il nostro cuore e dalla nostra anima, perchè viaggiare in realtà non vuol dire cambiare, significa vedere, accorgersi che esistono altri mondi oltre al nostro, ma è il nostro il mondo che viviamo. Non dobiamo mai essere gelosi delle vite altrui, al massimo chiediamoci quale direzione vogliamo dare a quel lungo (ma non troppo) viaggio che poi è la nostra vita. Chiediamoci se le persone con cui viviamo ci rendono felici, chiediamoci se passiamo troppo poco tempo con i genitori o i nostri amati. Quei giorni non torneranno e non sarà un viaggio a ridarci la felicità dei momenti perduti. Il più bel viaggio che possiamo mai fare è quello che ci porterà lontano dal nostro egoismo e vicino a chi amiamo nonostante le avversità.
E anche se le buche saranno dure ci sarà sempre "quel genio del mio amico" o di chi amiamo e speriamo che con il cacciavite faccia ancora miracoli e ci dia un'aggiustatina all'anima. A volte triste.


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