Cari amici,
oggi ancor più che negli anni passati, per alcune famiglie festeggiare il Natale sembrerà quasi effimero e quantomeno inutile, parlo delle tante famiglie minate dalla crisi che ha avvolto il nostro paese, parlo delle persone che lottano tutti i giorni per poter dare ai loro figli una vita dignitosa e che si sacrificano nel presente per dare alla propria vita un futuro.
Quando abbracciate i vostri i figli, i vostri fratelli o i vostri genitori, oppure anche solo una pesona a cui volete bene, non pensate a ciò che lei poteva fare in più per voi ma cosa potevate fare voi per lui/lei e non siete risuciti a farlo.
L'amore è qualcosa di incondizionato che prescinde dalle scelte delle persone. Amare è sacrificio e forza di volontà. Amore è fatica e applicazione.
Pensate a chi vorebbe amare ma non può, a chi vorrebbe guardare in faccia i propri figli senza la vergogna di essere disoccupato o di non potersi permettere un semplice regalo a chi vuole bene.
In realtà il Natale, per chi è cristiano, è rigenerazione, e per chi non è cristiano è divenuto un modo per dismostrare a chi vuole bene il proprio amore e a volte un modo per retrocedere dalla propria miscredenza e lasciarsi andare in un grande abbraccio. Che tu sia cristiano o meno, credi nella potenza dell'uomo e di ciò che può fare per altri uomini e alle sfide che può vincere nel nuovo anno.
Il Natale sarà anche una festa consumistica, ma può essere l'occasione per fare una carezza e dire cose che a volte per orgoglio non si dicono.
Prendi il Natale come una sfida da vincere con te stesso e con la barriera dell'indiffenza e della mediocrità.
In realtà il mondo è tutta una grande famiglia.
Un grosso abbraccio.
Tanti auguri.
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